La Fisac Toscana contro l’abbandono delle aree interne da parte delle banche

dal Tirreno  – di Samuele Bartolini – È deciso e stavolta niente ripensamenti. Entro fine giugno Banco Bpm chiude 31 delle 168 filiali toscane. In termini percentuali vuol dire la dismissione di quasi un quarto delle filiali Banco Bpm distribuite su tutto territorio regionale. Non possiamo chiamarla una ritirata in Lombardia, ma è comunque una sforbiciata non da poco quella del Banco Bpm perla Toscana. E stavolta— come successe invece l’estate scorsa — non C’è verso di tornare indietro.

Il 29 dicembre scorso c’è stato il via libera di tutti i sindacati nell’accordo di Milano. Fisac Cgil, First Cisl, Fabi, Uilca e Unisin hanno detto sì ai dirigenti della banca secondo la formula di «un giovane assunto al posto di due pensionati».

Per quanto riguarda la Toscana dovrebbero entrare 75 giovani a fronte di 150 uscite. A chiudere saranno per la gran parte sportelli di piccoli centri e in minima parte le le filiali di città in sovrapposizione. Dunque sarà un problema soprattutto per gli anziani che ancora abitano i piccoli centri.

Ma vediamo l’elenco delle filiali Banco Bpmin via di dismissione: Grosseto; Livorno agenzia 9, Livorno agenzia 12, Salivoli, Campiglia Marittima, Castiglioncello, Bolgheri, Vada (Provincia di Livorno); Pisa agenzia 10 aeroporto Galilei, Ripafratta, Calci, Vagli di Sotto, Ponsacco, Pontedera agenzia 1 (Provincia di Pisa); Massarosa, Capezzano Pianore agenzia 1, Botticino, Marzocchino, Barga, Montecarlo (Provincia di Lucca); Montignoso (Provincia di Massa Carrara); Pistoia agenzia 1, Larciano, Agliana (Provincia di Pistoia); Fucecchio, Signa, Sesto Fiorentino, Firenze agenzia 1, Firenze agenzia 2, Firenze agenzia 10, Fiesole (Provincia di Firenze).

Molti territori però si sono mobilitati contro le chiusure.

Oggi alle 15 c’è un presidio in piazza a Barga davanti alla banca. A Vagli di Sotto c’è una raccolta firme trai 500 correntisti per evitare la chiusura della filiale. Nei giorni scorsi il sindaco di Montecarlo Federico Carrara ha incontrato e chiesto un passo indietro alla direttrice Chiara Frediano. Purtroppo sono tutte mobilitazioni che non serviranno a niente. Barga, Vagli di Sotto e Montecarlo sono nella lista delle filiali da chiudere. Davvero difficile che Banco Bpm faccia il passo indietro. Il coordinatore nazionale Fisac Banco Bpm Andrea Monti si lamenta: «L’istituto bancario diminuisce i servizi allo sportello rivolti alle persone più deboli e potenzia i servizi commerciali per le imprese. Così non va bene».

Ma Bpm prova a rassicurare: «I rappresentanti della banca stanno prendendo contatto con le amministrazioni locali per fornire tutte le informazioni utili al riguardo. L’obiettivo, naturalmente, è quello di ridurre al minimo il disagio per i clienti e, in generale, per gli abitanti dei comuni coinvolti; ai clienti in particolare verranno date tutte le indicazioni e i contatti della filiale di riferimento più vicina che sarà a disposizione per ogni necessità. Occorre peraltro considerare – continua Bpm – che la costante evoluzione del mercato e delle abitudini dei clienti, che utilizzano sempre di  più le piattaforme online, richiede di ripensare la densità della rete delle filiali».

Tradotto: Banco Bpm punta sempre di più sui servizi online e di conseguenza a chiudere le filiali sul territorio. Intanto girano voci di una possibile fusione di Banco Bpm con Bper. Il taglio delle filiali (a livello nazionale ne chiudono 300) e il dimagrimento del personale (1500 uscite a fronte di 750 ingressi) hanno tutta l’aria di un riposizionamento della banca sul mercato in prospettiva della fusione.  «Prima però – dice Andrea Monti – vogliamo valutare il piano industriale le prospettive occupazionali per il territorio».

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