Da molto tempo le organizzazioni sindacali dell’Area Territoriale Nordovest denunciano la carenza di risorse, problema particolarmente sentito in Lombardia.
Con il recente esodo, che ha riguardato una platea vasta, sono usciti i colleghi … ma il lavoro resta. La redistribuzione del lavoro sui pochi che rimangono ha determinato un carico pro capite ormai insopportabile e coerente solo sulla carta per effetto delle rivisitazioni al ribasso dei target organici operati dall’azienda in questi anni.
Ai lavoratori del nostro territorio è stato chiesto di sopperire alle carenze aziendali in molti modi, scaricando responsabilità dai vertici verso il basso, chiedendo sacrifici e disponibilità non dovute, consentendo lo sforamento sistematico degli orari di lavoro, avvelenando il clima lavorativo con continue pressioni commerciali che pesano ulteriormente su carichi di lavoro esasperati. Tutto in nome della produttività e delle filiali aperte … con il risultato paradossale che questa abnegazione diffusa non farebbe emergere le problematiche legate alle carenze di organico offrendo un alibi alla banca.
Purtroppo apprendiamo che la direzione senese intende assegnare le 60 future assunzioni su scala nazionale in modo alquanto disomogeneo, così come già avvenuto in precedenza. L’arrivo di cinque (5!) nuove risorse rappresenta un’alimentazione non idonea per un’area che avrebbe invece bisogno di una dieta ipercalorica.
È questa la risposta che la banca vuole dare a uno dei territori maggiormente sviluppati economicamente? Ed è con questo dispiegamento di forze in Lombardia che la banca intende raggiungere i risultati economici previsti dal nuovo piano industriale?
Ci aspettiamo un’inversione di marcia che porti l’azienda a conferire maggiori risorse nel territorio, in linea con i suoi reali bisogni.
Milano, 23 dicembre 2020
LE SEGRETERIE