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In data 10 novembre si è aperta la procedura riguardante l’acquisizione del ramo d’azienda di Illimity Bank denominato Fluid da parte di Hype. Si tratta della joint venture al 50% tra il gruppo Sella e il gruppo illimity. Ciò comporta un deconsolidamento dal gruppo Sella della società Hype.
Si tratta della prima operazione di costituzione di una joint venture nel settore Fintech e i giornali ne hanno dato molto risalto perché proprio nell’ambito di maggiore evoluzione tecnologica.
L’obbiettivo delle OOSS in questa operazione innovativa era quello di accompagnare il personale coinvolto nell’operazione societaria che si ritrova a passare da una realtà ad un’altra con i legittimi dubbi sulla tenuta occupazionale nella novità dell’operazione.
Il punto cardine della trattativa è stata infatti la richiesta da parte sindacale di una tutela per 5 anni che potesse garantire le Colleghe e i Colleghi in caso di operazioni societarie di cessione, scorporo o quant’altro salvaguardando il capitale umano.
Il secondo punto era la richiesta di legittimare come Organizzazioni Sindacali “competenti” quelle firmatarie dell’accordo, al fine di poter effettuare un’armonizzazione delle condizioni di secondo livello applicate.
Dopo quattro incontri non è emersa da parte aziendale alcuna volontà di dare corso alle richieste delle OOSS!
L’azienda ha ritenuto sufficiente come garanzia occupazionale l’investimento finanziario effettuato. Al contrario noi riteniamo che la non volontà di sottoscrivere la clausola di salvaguardia, non solo indebolisca i diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori, ma denoti incertezza sull’operazione.
Sembra quasi non siano disponibili a garantire un futuro lavorativo.
Considerato quanto predetto: abbiamo perduto un’occasione nel settore! Questa infatti potrebbe essere
la prima di una serie di operazioni societarie di questo genere.
Per questi motivi il messaggio che vogliamo far arrivare a tutte le Colleghe e i Colleghi, non solo quelli
coinvolti nell’operazione, è l’importanza di avere delle rappresentanze sindacali nelle aziende costituite. Non è detto che nel futuro ci sia ancora la possibilità di dialogare a livello sindacale con la nuova azienda e
potrebbe non essere nemmeno garantita l’applicazione del contratto di secondo livello.
Sempre più assistiamo alla enunciazione da parte datoriale di una evoluzione strategica e di prospettiva sempre più innovativa senza che a questo venga mai fatta seguire una altrettanta volontà di apertura ed innovamento anche a livello di relazioni sindacali e quindi di sempre maggior tutela e riconoscimento della importanza del capitale umano. Questo modo di procedere non può essere lasciato esclusivamente in mano al datore di lavoro.
Le Segreterie Nazionali e Territoriali ed i Coordinamenti di Gruppo stigmatizzano il mancato accordo che doveva assolutamente prevedere le garanzie occupazionali in questa nuova società dall’inedita composizione azionaria.
La delegazione trattante
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN