RSI: Il Green Deal e gli Etf Esg

Molti Settori dell’economia hanno sofferto durante la crisi del mercato a seguito della pandemia, compresi i titoli azionari legati alla tendenza tematica ambientale a lungo termine degli Esg (ricordiamo che criteri Esg sono quelli che, nell’investimento, prendono a riferimento i tre elementi principali nella valutazione della Sostenibilità di un’Azienda: Enviroment (ambiente), Social (impegno sociale) e Governance aziendale). Dopo l’ondata di vendite gli investitori sono tornati a riposizionarsi sull’azionario e nel corso della risalita degli ultimi mesi gli indici Esg sono tornati a mostrare una forza relativa.

LA SPONDA DEL GREEN DEAL

I titoli Esg hanno segnato un calo analogo al mercato generale durante il grande sell-off, ma sono decollati con un’accelerazione superiore, soprattutto a maggio quando è emersa con maggiore enfasi la determinazione dei Governi di usare le massicce misure di riavvio economico per diventare più sensibili all’ambiente. In modo particolare i Governieuropei stanno cogliendo l’occasione della pandemia per accelerare la transizione verso la riduzione delle emissioni di carbonio. Il Green New Deal dell’Unione Europea mostra una decisa attenzione alle iniziative per raggiungere la neutralità climatica attraverso le energie rinnovabili l’idrogeno e la ristrutturazione di edifici. Gli Esg non sonoparticolarmente costosi e negoziano con un rapporto PE simile a quello del mercato più ampio, rimarcano gli analisti del Settore che indicano le utilities come i maggiori beneficiari del trend ESG. Gli Etf (acronimo di Exchange Traded Fund. Sono fondi della macro categoria di prodotti ad indice quotati)Esg europei e globali hanno goduto di afflussi netti positivi costanti durante la discesa del mercato e quando è iniziata la ripresa, così la raccolta legata al tema Esg quest’anno ha già superato il totale netto investito nel 2019.

LA PANDEMIA NON HA FRENATO GLI AFFLUSSI

La crescente sensibilità alle tematiche ESG è un trend che procede da tempo e questo fattore rappresenta sempre più una componente essenziale nell’ambito delle decisioni di allocazione del portafoglio da parte degli Investitori.  A fine 2020, gli Etf Esg in Europa potrebbero avere una raccolta di 30 miliardi, raddoppiando gli asset che questi strumenti avevano a fine, con un possibile raddoppio degli asset anno su anno anche nel 2021 e nel 2022. L’attrazione di questo trend risulta così forte da non aver conosciuto rallentamenti nemmeno durante i mesi di crisi più acuta causati da COVID-19.

I NUMERI DEGLI ETF ESG

Gli Etf Esg disponibili in Europa sono cresciuti velocemente negli ultimi anni e alla fine di gennaio 2020 ammontava a 119 prodotti . Analogamente, il patrimonio in gestione è aumentato ad un ritmo accelerato, addirittura triplicando nel corso del 2019. Circa l’80% degli strumenti passivi ESG attualmente disponibili sono azionari ed il numero di ETF ESG a reddito fisso è raddoppiato nel giro di un anno

Gli Etf Esg europei rappresentano circa il 4% dell’intero mercato europeo degli Etf (dato al 13 marzo 2020). Negli ultimi 15 mesi (dal 1° gennaio 2019 al 13 marzo 2020), gli Etf Esg hanno raccolto il 20% del totale dei nuovi asset confluiti verso gli Etf europei. La raccolta netta è di gran lunga molto superiore all’attuale quota di mercato esistente; ciò dà concreta evidenza della forte crescita degli Etf Esg in questo ultimo periodo, il che è coerente con quanto registrato negli ultimi anni.

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