dal sito Fisac Intesa Sanpaolo
7 dicembre 2020
Nella giornata di giovedì scorso l’Azienda ha comunicato che dal 9 dicembre il servizio di Cassa non sarà più effettuato per appuntamento ma in modalità di ingresso contingentato, eccetto che per le filiali della zona rossa. Si tratta di una scelta duramente criticata unitariamente dalle Segreterie di Gruppo, dagli RLS che hanno scritto all’azienda per chiedere un ripensamento e da alcuni comunicati di altre Aree.
Proprio per questo riprendiamo anche noi il tema, ispirandoci in particolare a questi comunicati decentrati che esprimono tutta la frustrazione e preoccupazione dei colleghi (i soliti colleghi) in prima linea fin da marzo.
La decisione aziendale è davvero incomprensibile: già questa estate l’azienda ha tentato di togliere gli appuntamenti creando solo assembramenti pericolosissimi per i colleghi ed i clienti ed è tornata di corsa sui suoi passi, forse proprio a seguito dei reclami dei clienti lasciati a sciogliersi sotto il sole.
Oltretutto nel frattempo non sono stati adottati provvedimenti sufficienti per tutelare i colleghi. A tutt’oggi:
- abbiamo i plexiglass solo per casse e accoglienza, spesso inadatti alla messa in sicurezza delle postazioni cui sono destinati
- non abbiamo le FFP2 nonostante le nostre reiterate richieste
- abbiamo un numero del tutto insufficiente di steward
- abbiamo dei prodotti sanificanti che per diventare efficaci necessitano di 15 minuti
L’Azienda pensa davvero che così colleghi e clienti siano tutelati? Noi no.
Inoltre che dice l’azienda delle questioni più prettamente organizzative ma altrettanto impattanti sulla realtà lavorativa dei colleghi? Ad esempio questa scelta:
- crea confusione negli afflussi tra i clienti che devono continuare a prendere un appuntamento (per le consulenze) e quelli che non devono prenderlo (per la cassa)
- in molti casi determina problemi di sovrapposizioni non gestibili per quelle filiali in cui gli appuntamenti sono già stati presi per il giorno 9 e per i giorni successivi
- determina in tutte le filiali un grave e spesso ingestibile problema di gestione degli accessi contingentati.
Chiediamo quindi un ripensamento immediato di questa decisione e nelle more indicazioni chiare ed univoche sulla gestione degli ingressi della clientela in filiale in modo da avere un’applicazione delle stesse uniforme su tutto il territorio. Attendiamo immediate risposte e nel frattempo invitiamo i colleghi alla massima prudenza e a non esitare a richiedere l’intervento dell’autorità pubblica ogni qualvolta si renda necessario.
In tutto questo non bisogna dimenticare il surreale prosieguo della cosiddetta campagna vaccinale aziendale, un altro argomento già più volte stigmatizzato dalle Segreterie di Gruppo. E anche in questo caso riteniamo che sia importante far conoscere all’azienda la frustrazione dei colleghi di questo territorio per come viene gestita la sua iniziativa:
- ci sono vari colleghi che pur avendo aderito nei termini alla campagna su #people, non sono riusciti a prenotarsi perché i centri sono stati individuati tardi o hanno rifiutato le prenotazioni per esaurimento dei posti;
- in parecchi casi i colleghi che sono riusciti a prenotarsi si sono presentati per la somministrazione, ma non l’hanno ricevuta per non meglio precisati problemi tecnici della struttura convenzionata, che peraltro non si era nemmeno preoccupata di disdire l’appuntamento;
- in casi ancora più numerosi i colleghi ricevono mail che disdicono gli appuntamenti presi, talvolta aggiornandoli a una data da destinarsi, talvolta senza possibilità di riaggiornali del tutto.
A fronte di questa situazione ormai fuori controllo non possiamo che sostenere la richieste – già ripetutamente avanzate – che:
- a tutti i colleghi che si sono registrati nei termini su #people sia garantita (e in tempi consoni affinché il vaccino abbia utilità) la somministrazione del vaccino come da impegno preso liberamente dall’azienda;
- alla luce dei numerosi disguidi vengano predisposti appositi permessi.