Creval: info su task force credito al consumo Creval

Gruppo Creval

Ci vuole più rispetto!

La Fisac Cgil Creval ha recentemente inviato una lettera all’Azienda in merito all’ultima task force commerciale. Senza entrare nel merito commerciale di tale iniziativa, anche apprezzata da alcuni colleghi e dove è stata riconosciuta la disponibilità e competenza dei responsabili incaricati, ha fornito le seguenti riflessioni:

♦ Vengono adibiti ben 70 colleghi per un intero mese in un’operatività che distoglie ulteriori risorse dalla gestione ordinaria d’agenzia in un periodo già di per sé molto complicato quale è quello di chiusura anno, mettendo in difficoltà i responsabili nella gestione della filiale già falcidiata da assenze per Covid-19 (quarantene, isolamenti e permessi) e ferie programmate a volte direttamente dall’azienda stessa e non rinviabili.

♦ Si presume che la task force sarà impegnata, come nella precedente, con un “obiettivo” di almeno 25 telefonate giornaliere “con risposta” in modalità call center da un’applicazione su computer con tanto di cuffie e microfono, prefigurando, oltre ad una forma di controllo a distanza, anche un possibile demansionamento a norma di CCNL Credito per alcune figure come quella dei quadri direttivi.

Abbiamo pertanto chiesto all’Azienda di:

♦ Formalizzare la richiesta ai colleghi destinatari di queste iniziative su basi esclusivamente volontarie, definendone inoltre il periodo interessato al momento del tutto incerto.
♦ Dare la possibilità alle colleghe e ai colleghi disponibili di potere svolgere tale attività in modalità telelavoro o comunque in modo separato dall’ordinaria attività di filiale.
♦ Coinvolgere adeguatamente i responsabili di filiale che rischiano altrimenti di trovarsi, ad obiettivi invariati, ad perare con personale ridotto.
♦ Definire, dando adeguata informazione e coinvolgimento, un eventuale riconoscimento e/o sistema premiante a favore di questi colleghi.

In attesa di una risposta da parte azienda a queste considerazioni e richieste, è poi arrivata ai colleghi interessati una mail dove si propone «limitatamente al mese di dicembre 2020, di utilizzare 4 ore del sabato mattina per proseguire nell’attività in oggetto (quindi in sostanza al massimo per le tre mattine del 5, 12 e 19/12), inserendo come ovvio in procedura la prestazione straordinaria». Inoltre, scrive sempre l’azienda, potrà «essere svolta dal proprio domicilio (non si prevede di aprire filiali e uffici normalmente chiusi al sabato), utilizzando PC portatili aziendali o, qualora gli interessati lo consentano, utilizzando un proprio computer collegato alla rete aziendale (con le dovute applicazioni e abilitazioni da verificare e assegnare)».

Ricordiamo soltanto, nel rispetto delle scelte individuali del collega, che il CCNL prevede soltanto «prestazioni lavorative aggiuntive all’orario giornaliero normale del lavoratore/lavoratrice nel limite massimo di 2 ore al giorno o di 10 ore settimanali». Quindi a norma di CCNL lo straordinario non si può svolgere di sabato ed è una stortura accordare il telelavoro solo perché la filiale è chiusa.

Concludiamo dicendo che con questa iniziativa si sta facendo tanta confusione: si sta abusando della disponibilità delle colleghe e dei colleghi, senza pensare di concordare regole condivise che rispettino il lavoro di tutti, non solo la volontarietà dei colleghi coinvolti ma anche chi prosegue l’attività ordinaria a ranghi ridotti, e tutto questo in piena crisi pandemica…

Le lavoratrici e i lavoratori di Creval meritano e chiedono più rispetto.

Segreteria Organo Coordinamento Fisac-Cgil
Gruppo bancario Credito Valtellinese

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