CARA COLLEGA: Le donne nell’Organizzazione Produttiva di Generali Italia
Torna all’indice Coordinamento nazionale donne Fisac – CGIL del 2 ottobre 2020
Intervento di Elisabetta Masciarelli
E’ necessario fare un lavoro culturale a fianco di quello giuridico e contrattuale per promuovere una leadership femminile, uscire da ruoli stereotipati e da un contesto sociale maschilista.
Si può affermare una nuova visione del rapporto donna – lavoro se:
- Si attuano meccanismi premianti che favoriscano la presenza femminile.
- Si rende centrale un’organizzazione che permetta la conciliazione vita- lavoro all’interno del MOG aziendale valorizzando anche i vantaggi dell’innovazione tecnologica.
- Si avviino modelli di Welfare aziendale che includano servizi di cura e tutele innovative.
- Si presti attenzione ai meccanismi che possono generare l’uscita dal lavoro per gravidanza, malattia o infortunio piuttosto che di crisi economica o del settore. La tutela della salute della donna nel mondo del lavoro deve essere particolarmente attenta alla prevenzione di determinati rischi ( malattie cardiovascolari, stress, oncologia ) ed alla salvaguardia sanitaria anche se questo può rendere “più costosa” la presenza femminile.
- Si preveda un “audit” per valutare che tutte le politiche aziendali predisposte siano state realmente realizzate, anche tramite un consuntivo annuale da allegare al bilancio.
- Si prenda atto che le donne sono il 60% dei laureati, ma guadagnano meno degli uomini, e che si impiega il 42% delle donne contro il 58% degli uomini.
- Si comprenda che oggi le donne sono alleate, più che in competizione, e che possono dare uno straordinario contributo al benessere nell’organizzazione del lavoro.
Venendo all’organizzazione produttiva, operante solo in Generali Italia, possiamo dire che siamo lontani dai traguardi sopra elencati e che serve il ripristino di istituti rimossi dal contratto o mai inseriti.
- PART-TIME, un istituto di cui si è pianta l’eliminazione dal contratto e praticamente esistente in ogni azienda in Italia. Era istituto, peraltro, funzionale sia alla donna che all’uomo e consentiva anche un miglior sviluppo della tutela della genitorialità.
- Previsione di una vera parità nello sviluppo di carriera privilegiando il personale femminile.
- Istituzione di un Welfare dedicato.
- Programmi di lavoro e richieste di produttività diversificati e differenziati ad esempio per rientro dalla maternità e per problemi di salute e di famiglia.
- Attenzione ad individuare percorsi professionali che permettano di conciliare le esigenze legate a riunioni formative e di team e zona con la cura dei figli, consentendo di poterli portare con sé in trasferta.
- Individuazione dell’agenzia o sede di lavoro che si trovi in un raggio di distanza breve rispetto all’abitazione.
- I giorni di maternità facoltativa non pagati nello stipendio vengano scalati dal programma di produzione del mese.
- Dotazione di strumenti aziendali adeguati ( pc, cellulare) per non dover usare le dotazioni familiari.
- Linguaggio rispettoso nel parlare come nello scrivere e attento alla dignità delle lavoratrici.
Reputiamo che questi interventi possano costituire i primi passi di un percorso autenticamente rivolto all’evoluzione e realizzazione delle donne anche nel lavoro di vendita assicurativa svolto dalle produttrici di Generali Italia.