Intesa Sanpaolo Sardegna: che ne sapete voi, di cosa significhi lavorare in filiale in tempo di Covid?

dal sito Fisac Intesa Sanpaolo
16 novembre 2020


RAPPRESENTANZE SINDACALI AZIENDALI INTESA SANPAOLO
CAGLIARI, OLBIA, ORISTANO, NUORO, QUARTU SANT’ELENA, SELARGIUS E SASSARI

CHE NE SAPETE VOI di cosa abbia voluto dire per noi provare inizialmente orgoglio per le soluzioni offerte ai clienti dalla banca per arginare l’emergenza, soddisfazione per la creazione di accorgimenti informatici per accogliere le loro richieste a distanza, di task force di colleghi dedicati alle lavorazioni e poi… la delusione per la scomparsa di tutto ciò e al contrario la comparsa sulle scrivanie di montagne di pratiche, richieste di rinnovi di sospensioni dei finanziamenti ai privati, di nuove domande di finanziamento fino a 30mila euro previsti dal DL Liquidità e dell’impellente necessità di sistemare le garanzie su PGA entro l’inizio di dicembre?

CHE NE SAPETE VOI di cosa voglia dire ricevere decine di richieste di consulenza per l’Ecobonus e la cessione del credito d’imposta, perché fin dal mese di agosto sul sito vetrina compaiono ottime soluzioni per le quali non è stata programmata alcuna formazione, se non poche sessioni di riunioni Skype destinate a pochi colleghi e solo a partire da fine settembre?

CHE NE SAPETE VOI di quali incredibili rallentamenti abbiano causato la variazione della piattaforma anagrafe? Del caos generato dal passaggio repentino a Mykey Business che ancora oggi vede i clienti lamentarsi per gli accessi bloccati?

CHE NE SAPETE VOI di cosa voglia dire cercare di offrire un servizio, di sportello o di consulenza, tenendo per ore la mascherina sul volto, e magari anche la visiera, mentre il telefono squilla, mentre un cliente sbraita davanti alla porta chiusa perché chiede udienza, vuole attenzione? Mentre arriva l’ennesima mail di frode informatica sulla quale intervenire al più presto, mentre il tuo pc obsoleto si pianta, e la frustrazione aumenta perché ti guardi intorno e i tuoi colleghi non possono aiutarti perché sono nella tua stessa condizione?

CHE NE SAPETE VOI di quanto sia difficile mantenere un equilibrio in ogni momento, dentro filiali sottodimensionate, facendo i conti con la drastica riduzione del personale dovuta a esodi e pensionamenti, ma profondendo il massimo sforzo consapevoli della situazione sociale nella quale la pandemia ha gettato il Paese?

Non ne avete idea, questa è la risposta.

Perché anziché aiutarci ed affiancarci, facciamo i conti con l’indifferenza, con la pressione commerciale costante. La richiesta ossessiva di applicazione del Metodo, i 5 appuntamenti quotidiani per la Tutela, come se tutto il resto del nostro lavoro non esistesse… come se la Pandemia non esistesse!

Già, perché le parole pronunciate nell’ultima riunione Skype destinata ai gestori aziende retail da parte del Direttore Regionale stridono assai con la situazione del Paese, l’invito ad “andare a trovare i loro clienti in azienda per un principio di appartenenza”, non è equivocabile, è una richiesta precisa e specifica ma a dir poco irricevibile, sia dal punto di vista del rispetto delle norme sulla salute che dal buon senso.

Vogliamo che il distanziamento sociale scrupolosamente fatto valere dall’azienda per l’ultimo incontro trimestrale con le organizzazioni sindacali sia promosso anche per gli incontri con i clienti!

Vogliamo che il mantra commerciale, la parola d’ordine TUTELA, sia rivolta innanzitutto ai propri dipendenti, che quotidianamente utilizzano gli strumenti di protezione nelle filiali per salvaguardare la propria salute, quella dei colleghi e non ultimo quella dei clienti.

Vogliamo che le barriere in plexiglass siano presenti al più presto su tutte le scrivanie che si rivolgono al pubblico, per sentirci più al sicuro.

Vogliamo che siano estese le turnazioni a tutte le filiali e aumentato il numero degli steward.

Queste sono le richieste che tutte le lavoratrici e i lavoratori della nostra Area ci stanno sollecitando a gran voce.

Attendiamo una risposta nei fatti da parte della Direzione Regionale, che ad oggi ha dimostrato di non ascoltare ma anzi, di voler soffocare con pressioni e richieste fuori da ogni contesto.

Cagliari, 16 novembre 2020

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