Rsa Milano – Lombardia: Zona Rossa

 

1 - Fabi 2 - First Cisl 3 - Fisac Cgil 6 - Uilca

A pochi giorni dall’introduzione della turnazione nelle filiali strutturate, che sono circa la metà su scala nazionale, la Lombardia insieme al Piemonte e la Valle d’Aosta, ovvero tre delle quattro regioni che compongono la nostra Area Territoriale, sono state dichiarate zona rossa.
Anche in questa occasione e in particolare per la nostra regione e la nostra Area Territoriale le richieste sindacali di ripristinare le tutele anti Covid già adottate nel primo ciclo di pandemia si sono rivelate fondate e tempestive, anche se purtroppo assistiamo a soluzioni tanto “fantasiose” quanto azzardate messe in atto dall’Azienda per sopperire alle croniche carenze di personale, ulteriormente aggravate dall’esodo in corso: cassieri trasferello, affiancamenti fuori controllo, aperture a tutti i costi anche in assenza di titolari e sostituti, doppi e tripli incarichi, pretese di produzione commerciale a prescindere dal contesto di limitazioni in cui si è costretti ad operare causa pandemia.
Benché la Lombardia detenga nuovamente il primato dei contagi, i lavoratori e le lavoratrici della Banca operano in luoghi protetti grazie alle tante misure di prevenzione e protezione sin qui contrattate dalle Organizzazioni Sindacali e dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza RLS. Il confronto con la Banca non si è mai fermato e prosegue per estendere le migliori tutele anche alle filiali più piccole, dove la turnazione non è possibile ma che potrebbero tornare a lavorare a giorni alterni, limitando la mobilità e il rischio di contagio.
Al lavoro agile, come elemento di protezione nell’emergenza e strumento utile a gestire i bisogni in particolare di genitori e soggetti fragili, ma non solo, deve essere dato ampio spazio e flessibilità di utilizzo ben oltre le attuali previsioni.
Il nuovo DPCM impone limitazioni stringenti che devono far riflettere il management della Banca e segnatamente le funzioni commerciali della nostra Area Territoriale. È fondamentale limitare gli appuntamenti della clientela alle operazioni essenziali e ridurre la loro durata allo stretto necessario:
le campagne commerciali sono in aperto contrasto con le disposizioni governative che nelle zone rosse vietano ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute. Devono conseguentemente essere sospese – con effettiva revisione dei budget – insieme alle inconsulte e pressanti sollecitazioni alla vendita.
L’adozione di ulteriori rigorose misure di protezione – anche differenziate in base alla pericolosità delle zone geografiche – è necessaria e urgente.
Milano, 9 novembre 2020

LE SEGRETERIE

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