Ogni settimana, è prassi consolidata, dopo l’incontro con l’Azienda, riassumere quanto detto a beneficio di tutti i colleghi. Solitamente vengono rappresentate sia le opinioni espresse dalle Organizzazioni Sindacali sia quelle della controparte. Questo per informare e documentare lo stato della trattativa rispetto alle varie problematiche oggetto del confronto.
Ogni settimana, è prassi consolidata, dopo l’incontro con l’Azienda, riassumere quanto detto a beneficio di tutti i colleghi. Solitamente vengono rappresentate sia le opinioni espresse dalle Organizzazioni Sindacali sia quelle della controparte. Questo per informare e documentare lo stato della trattativa rispetto alle varie problematiche oggetto del confronto.
Abbiamo voluto e dovuto fare questa premessa per rendere ancora più chiara la situazione paradossale che si è venuta a creare in Bancobpm.
Da tempo infatti denunciamo l’impossibilità a raggiungere una qualsivoglia minima intesa su ogni argomento all’ordine del giorno.
Affermazioni e disponibilità che cambiano tra la sessione dei lavori mattutina e quella pomeridiana, anzi alcune volte nell’arco di dieci minuti, con parole che fluiscono copiose e confuse; continue sospensioni “tecniche” per ritardare la fine del confronto, approssimazione e mancanza di volontà a discutere realmente le problematiche importanti che le OO.SS. da mesi cercano di portare alla discussione.
In sostanza una controparte del tutto incoerente e inaffidabile.
L’unica cosa che interessa sono i tagli dei costi relativi al personale, diretti e indiretti, per il resto regna la strategia della confusione e del rimando dei problemi alla settimana successiva.
Non si può pensare che questo atteggiamento inaccettabile, sia figlio solo della confusione verbale di chi solitamente si contraddice ogni volta che parla, crediamo faccia parte della strategia negoziale di chi preferisce mandare allo sbaraglio i propri collaboratori, con posizioni insostenibili e contraddittorie, per poi riservarsi il ruolo del “Salvatore della Patria”, materializzandosi nei famosi Comitati ristretti elargendo, senza risparmiarsi, perle di saggezza.
Questa è la stessa Azienda che ci chiede da mesi “un cambio di passo”, per relazioni più mature e proficue, per poi, ogni volta, quando il malcontento e l’arrabbiatura raggiungono livelli proibitivi, alla malparata convenire a parole, su intese che si sarebbero potute benissimo raggiungere mesi addietro.
Peccato che anche queste disponibilità, nella maggior parte dei casi, rimangano solo a beneficio di chi sta ascoltando.
Non si può più tollerare questa mancanza di rispetto nei confronti di chi rappresenta decine di migliaia di lavoratori, questi atteggiamenti devono cessare per evitare che si crei quella frattura tra le parti che potrebbe divenire difficilmente sanabile.
Nei prossimi mesi quasi sicuramente, saremo chiamati ad operazioni societarie straordinarie, non ci sembra questo il momento più opportuno per continuare a sperimentare tali comportamenti al limite della sopportazione.
C’è bisogno del contributo di tutti, per uscire “in piedi” da questa situazione che nessuno ha voluto, tutti i lavoratori del nostro gruppo, da mesi, lo stanno dimostrando con i fatti.
Invitiamo quindi, tutti coloro che, per deformazione professionale sono schiavi delle leggi di bilancio, a riconsiderare e a rivalutare l’enorme valore che rappresenta il proprio personale.
Milano, 26 ottobre 2020
Coordinamenti Gruppo Banco BPM
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA UNISIN