Oplà n° 4 Digitalizzazione e nuovo modello manageriale


Sedotti e abbandonati


Torna all’indice – Che cos’è? Insurance Distribution Directive, normativa emanata dal Parlamento dell’Unione Europeo in materia di prodotti assicurativi, in vigore dal 01/10/2018. L’obiettivo è quello di aumentare la tutela dei clienti obbligando il distributore a comprenderne meglio i bisogno e le richieste, consentendo al consumatore finale di scegliere il prodotto più adeguato alle proprie esigenze.
Scritto così ha il suo senso, soprattutto di tutela verso il cliente.
Ma il nostro cliente, quello che ci troviamo davanti in fase di INTERMEDIAZONE, perché noi questo facciamo alla luce del messaggio pubblicitario che oramai ha saturato le nostro menti del “PartnerdiVita, che destino ha?
E cliente di chi? Cliente nostro, prima di tutto.
Perché noi OP, sedotti e abbandonati dopo tanti anni di impegno lavoro e formazione e dipendenti di mamma Generali, siamo davvero in grado di attendere alle aspettative di adeguatezza del nostro cliente?
Siamo in grado di rendere il miglior servizio possibile ai clienti che ci scelgono e di farli sentire veramente protetti? Protetti anche da tutti i conflitti di interesse personali?
Allo stato attuale e dopo 15 anni di esperienza rispondo di sì, ma solo a discapito di una remunerazione pari allo zero.
Non si è mai liberi da obblighi produttivi importanti non tanto per la quantità, ma per la qualità di quello che “conta”. Come se il nostro cliente avesse solo bisogno della tutela infortuni, o malattia.
Per non contare che se mi siedo davanti ad un professionista è sicuro che il premio di polizza … magari di più di € 2.000, mi conterà solo € 350 e se avrò la fortuna di essere in resa allora prenderò l’incentivo su tutto.
Questo meccanismo, in questo momento storico ed economico che stiamo vivendo e che vivremo nei prossimi decenni, non reggerà più. Tanti di noi, che già non lo sono, diventeranno frustrati. Non riusciranno a vivere la propria vita personale e professionale serenamente. Tanti di noi si licenzieranno. Magari andando a lavorare alla concorrenza sotto tutte le vesti possibili, togliendo la proattività tipica di un ispettore.
Non interessa valorizzare nessuno. Se non gli “High Performer OP”, nella misura in cui rimangano a tali livelli nel tempo.
Dovrà cambiare l’assetto di base, la tipologia di inquadramento in base al merito e alla competenza. E dovrà essere chiaro fin da subito, fin dall’assunzione, che ci saranno dei percorsi da poter seguire in base alla propria predisposizione e al proprio talento.
Quali potrebbero essere le nuove figure, i nuovi inquadramenti da proporre per svecchiare e rinnovare questo CCNL?
L’op attuale deve essere un ruolo temporaneo in attesa di consolidarsi. Sicuramente i primi anni (massimo 5) si fa gavetta, quella che abbiamo fatto tutti. Servono competenza e soft skills per farsi venire le ossa grosse in questa realtà competitiva.
Da lì in poi si dovrà aprire un mondo per l’OP che intende fare di questo la propria vita.
Io lo chiamo “L’OP Professionista”.
Traduzione: Crescita professionale, liberi da quel senso di oppressione creata da un mondo sempre più competitivo. Vale tutto l’intermediato. Fisso ovviamente più alto e proporzionato alle reali competenze espresse nel mercato. Per evitare di diventare percettori di € 1.457,36 e che sostituibili dall’ intelligenze artificiale!
Un commerciale non desidera essere un amministrativo, ma essere riconosciuto economicamente e socialmente per il contributo essenziale che da’ all’azienda.
Ricordiamoci tutti… questo è un lavoro che abbiamo iniziato perché le prospettive di crescita professionale e reddituale erano elevate.Dobbiamo chiedere e ottenere gli strumenti per avere l’opportunità di tornare a guadagnare molto di più di un semplice impiegato.
DAYANA GUERZONI

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