IL PRODOTTO PIU’ IMPORTANTE DI QUESTA BANCA: COLORO CHE CI LAVORANO
Il modello del Gruppo è orientato, a parole, al coinvolgimento e alla motivazione dei collaboratori.
Le teorie motivazionali definiscono fondamentale fornire alle persone strumenti e supporto consoni, obiettivi sfidanti e realizzabili, dare riconoscimento e gratificazione per il loro contributo. Le indicazioni che arrivano sono di dare feedback ma lasciare libere le persone di agire. Principi assolutamente condivisibili, che si scontrano con una realtà in cui si chiedono soltanto i NUMERI.
- fornire obiettivi sfidanti e realizzabili diventa nella realtà: Scrivimi sul foglio excel i tuoi obiettivi quotidiani,
settimanali, mensili… “Sei riuscito a fare qualcosa? Siamo di nuovo ultimi, dobbiamo aumentare il passo…” - richieste e controlli continui, attraverso strumenti che non “lasciano traccia” (durante un GIF si può dire di tutto), per raggiungere gli obiettivi ora e subito, agende piene, perché se il cliente non viene in filiale e/o non collochi, non ti sei dato abbastanza da fare!
- riqualificare portafogli ingessati con nuovi prodotti per fare i NUMERI comporta il rispetto dei bisogni del cliente, della normativa vigente e del Codice Etico? Proporre prodotti a tutti i costi, in condizioni di mercato così instabili, persegue l’interesse del cliente? E’ questo il modo per promuovere comportamenti corretti e trasparenti nella relazione con la clientela?
- fornire riconoscimento e gratificazione diventa: “Prendete esempio da …. che è riuscito a collocare! Sei rimasto indietro, gli altri dovranno lavorare anche per te...”
E’ questo forse il modo per costruire delle relazioni tra collaboratori basate sulla fiducia, correttezza, completezza,
semplicità e trasparenza? Per stimolare la compartecipazione agli obiettivi per fare squadra? Classifiche, paragoni impropri, insinuazioni!
La sensazione di asfissia a cui i lavoratori sono continuamente sottoposti attraverso l’applicazione del metodo, che premia (anche monetariamente, con l’MBO) chi porta a casa il risultato, ma non si interroga se ciò è avvenuto a discapito dei principi etici su cui si fonda la relazione, perché se la logica sono i NUMERI,, l’unico strumento è il NUMERO, la carenza di organico, che già si percepisce per effetto delle uscite del vecchio Piano Industriale (a proposito, e il nuovo? Navighiamo a vista??) e che non fa altro che aumentare la pressione su chi è rimasto, sono tutti elementi che rischiano di logorare il miglior prodotto di questa banca: i suoi dipendenti, il suo Capitale Umano e la sua capacità di creare relazioni di fiducia reciproca con la clientela.
Ribadiamo che la professionalità dei lavoratori di BPER non si misura sulla prestazione quantitativa, bensì su quella qualitativa!