IN ITALIA BOOM DEL CONTANTE E DEI PRELIEVI DA BANCOMAT)
Carte di credito, bancomat, applicazioni da smartphone, la “cashless society” è ancora una chimera. Secondo l’ultimo rapporto del Forum Ambrosetti l’Italia resta in coda tra i Paesi avanzati per numero di transazioni elettroniche pro-capite: 43,1 all’anno contro una media Ue di 116,6. Nel 2017, in Italia, solo il 14% dei pagamenti è stato effettuato in modalità cashless (quindi con carte di pagamento o attraverso strumenti di pagamento digitale).
L’86%, invece, è stato effettuato con denaro in contante. Un dato che, come detto, ci posiziona al terz’ultimo posto in Europa, dove la peggior performance appartiene alla Grecia (12% in cashless, 88% in contante), mentre la media Ue porta un rapporto 26% / 74%.
Dai numeri dell’Osservatorio emerge anche che l’utilizzo del contante, nel nostro Paese, continua a crescere. Nel solo periodo che va dal 2016 al 2017 è aumentato del 3,8%, passando da 190,4 a 197,7 miliardi di euro.
Un aumento che si riflette sul rapporto fra denaro contante e Pil, che nel 2017 arriva a toccare il record storico dell’11,6% ( media Ue è del 10,1%).
Una percentuale importante, che paragonata a quella della Svezia (dove il rapporto è all’1,5%) chiarisce in modo inequivocabile la situazione italiana.
La peggior performance, tuttavia, appartiene all’Ungheria, dove il rapporto contante/Pil è al 19,2%. Un altro dato molto significativo è quello relativo ai prelievi presso gli Atm. L’Italia è il Paese dove la cifra di denaro prelevato agli sportelli fa registrare la crescita più alta nei 5 paesi europei definiti “big five” (Germania, Regno Unito, Italia, Francia e Spagna).
Infine, uno sguardo ai pagamenti attraverso device mobili ( i classici pagamenti via smartphone, per intenderci). In questo caso la crescita registrata negli ultimi anni è onsiderevole: + 48,6% dal 2012 al 2016, con un valore che è passato da 0,8 a 3,9 miliardi di euro. Tuttavia, l’incidenza di questo transato sul totale è ancora irrilevante, con un valore dello 0,05%.