IL DATORE DI LAVORO E’ RESPONSABILE DELLA SALUTE MENTALE E SOCIALE DEI PROPRI DIPENDENTI
Il mese scorso , su una nota rivista femminile, è stata pubblicata la testimonianza di un’infermiera che a causa della pressione psicofisica nel lavoro ha iniziato ad abusare di alcool.
Si tratta di un argomento estremamente delicato, spesso celato e vissuto con senso di colpa, ma si parla di stress lavoro-correlato.
Il DLgs del 9 Aprile 2008 n.81 all’art.2, c.1, lett. B) sancisce per legge che il datore di lavoro è responsabile della salute mentale e sociale dei propri dipendenti , salute messa sempre più a rischio negli ultimi anni.
La crisi e la stretta economica hanno portato a chiedere ai lavoratori performance individuali in grado di sopperire a carenze di personale o a margini ridotti di guadagno piuttosto che a cambiamenti di mercato, senza preoccuparsi delle ricadute che questo ha sulla loro salute mentale, fisica e sociale.
L’argomento è complesso, lo stress lavoro correlato porta spesso a patologie che si finge di non vedere, la sindrome da burn-out è una realtà in diversi settori lavorativi.
Come Fisac abbiamo denunciato a più riprese questo fenomeno nella nostra categoria , con dati ben documentati frutto di indagini sindacali e scientifiche, spendendoci per far emergere la problematica e le responsabilità del datore di lavoro.
Sempre più consapevoli che è un tema che attraversa il mondo del lavoro, siamo solidali con tutti quei lavoratori/lavoratrici che vivono queste situazioni.
Fonte: Fisac/Cgil Pisa