Inform@fisac settembre 2018

IL DIALOGO SOCIALE

 

Anche se il dialogo sociale è un diritto fondamentale sancito e promosso dagli standard internazionali, appare ancora come un “punto cieco” della responsabilità sociale delle imprese.

Vigeo Eiris ha verificato come le imprese gestiscono questo tema, in termini di impegni/misure adottate, dialogo con i rappresentanti dei dipendenti, rapporti con gli organi di rappresentanza dei dipendenti, risorse assegnate ai progetti di dialogo sociale e capacità dei team di gestione di migliorare la qualità e la portata delle informazioni per le parti sociali e sviluppare la contrattazione collettiva.

Ne emerge un quadro di mancanza globale di impegno su questo tema, come evidenziato dal punteggio medio complessivo di 25/100 raggiunto da 2.400 aziende in esame (nel periodo 2016-2017).

I principali punti emersi dall’analisi:

Solo una piccola minoranza di aziende in tutto il mondo (4%) dimostra un impegno formale nel promuovere una partnership con i rappresentanti dei dipendenti;
• al contrario, il 62% delle aziende non si assume alcun impegno per favorire il dialogo sociale, le società con sede in Europa hanno prestazioni migliori – rispetto agli altri mercati – su questo aspetto, con un punteggio medio di 38/100 (17/100 per le imprese in Nord America, 19/100 per l’Asia Pacifico e 26/100 per le aziende presenti nei mercati emergenti);
• gli argomenti trattati più spesso nella contrattazione collettiva sono i salari dei dipendenti (il 72% delle società europee in Europa, il 41% di quelle Nordamericane, il 28% delle asiatiche, il 14% delle imprese localizzate nei mercati emergenti), le condizioni di salute e sicurezza (70% Europa, 39% Nord America, 25% Asia Pacifico, 14% mercati emergenti) e orario di lavoro (64% Europa, 36% Nord America, 23% Asia Pacifico, 9% mercati emergenti);
• solo una minoranza di aziende ha rappresentanti dei dipendenti a livello di Consiglio di Amministrazione: si tratta del 5% delle aziende europee, con disparità tra i diversi paesi dell’unione. Fuori dall’Europa, questa pratica rimane marginale;
• considerato il contesto in evoluzione per gli sviluppi tecnologici (digitalizzazione, intelligenza artificiale, nanotecnologie, ect….) vi è urgente necessità di introdurre l’impatto dell’innovazione tecnologica fra gli argomenti della contrattazione collettiva, come il cambiamento delle condizioni di lavoro imposto dall’automazione

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