BPER: RESOCONTO AL 30/9 E NUOVE ANTICIPAZIONI SUL PIANO INDUSTRIALE
Lo scorso 9/11 si è svolta la presentazione, da parte dell’AD Alessandro Vandelli, del resoconto di gestione consolidato al 30 settembre 2018.
In sintesi i dati salienti:
- Utile netto di periodo: € 358,1 milioni (più che raddoppiato rispetto ai primi 9 mesi del 2017)
- Indice di solidità patrimoniale CET1 salito al 12% contro il 10,6% di giugno. L’indice CET1 ratio Phased In arriva al 14,7% a fronte di una richiesta della BCE pari all’ 8,125%
- Incidenza delle sofferenze sul totale dei crediti (Npe ratio) ridotto al 14,4%. E’ bene ricordare che poco più di due anni fa, al 30 giugno 2016, tale indice era pari al 23,5% a testimonianza del grande lavoro di pulizia del portafoglio.
L’AD ci ha tenuto a precisare come tali risultati siano stati conseguiti nonostante l’incidenza negativa dello spread che ha contribuito a ridurre, com’è avvenuto per tutte le banche, sia la redditività, sia la patrimonializzazione. Tale effetto è stato contenuto in virtù di una oculata gestione del portafoglio titoli.
Per chi volesse approfondire tutti gli aspetti della presentazione, c’è la possibilità di scaricare il comunicato stampa ufficiale emesso dalla Banca.
Al termine della presentazione c’è stato spazio per le domande da parte delle OO.SS.: ovviamente l’argomento principale è stato il piano industriale, la cui presentazione è stata più volte rinviata.
L’AD ha rivelato che era intenzione dell’azienda approvare il piano immediatamente dopo l’estate.
Il rinvio si è reso necessario a causa del clima d’incertezza nato proprio in quei giorni, quando si era in attesa della pubblicazione del DEF, che ha reso assai complicato predisporre ipotesi relative alla futura gestione. Tutt’ora permangono forti dubbi su questioni fondamentali: il dottor Vandelli ha citato gli aspetti relativi alla tassazione (che per le banche potrebbe prevedere delle penalizzazioni), l’andamento dello spread che inevitabilmente inciderà sul costo della raccolta, la maggiore o minore difficoltà a raccogliere fondi sul mercato qualora si rendesse necessario ecc.….
Nonostante tutto, il rinvio non potrà essere protratto all’infinito: da qui a 3 o 4 mesi il piano verrà comunque approvato, quale che sia il contesto politico.
La delegazione sindacale ha provato a chiedere qualche anticipazione, ma le risposte ricevute sono state abbastanza vaghe.
Prima di tutto, l’Amministratore Delegato ci ha reso partecipi della notevole prudenza con cui l’azienda guarda a possibili acquisizioni o aggregazioni, non volendo vanificare il grosso lavoro fatto per migliorare la consistenza patrimoniale dell’azienda. Per questo, la crescita passerà prima di tutto per operazioni interne.
La prima è rappresentata dalla riduzione delle sofferenze, attività che ha già portato risultati importanti e che dovrà proseguire.
Ovviamente si guarderà alla riduzione dei costi: inevitabile la chiusura di alcune filiali, che l’azienda giustifica con la costante crescita di operatività online da parte della clientela e la conseguente riduzione di operazioni effettuate allo sportello.
Ci sarà ovviamente l’accompagnamento alla pensione di un certo numero di lavoratori, in parte controbilanciato da nuove assunzioni. Ovviamente nessuna indicazione è stata fornita in merito ai numeri in entrata o in uscita.
Unica anticipazione, la possibile reinternalizzazione di Bper Services, notizia peraltro già trapelata in precedenti articoli di stampa. L’AD ha presentato questa scelta, alla quale si accompagna l’impegno a limitare allo stretto indispensabile il ricorso alle consulenze esterne, come un segnale dell’impegno della BPER per valorizzare il personale.
Ci auguriamo che questa sia la direzione in cui l’Azienda deciderà di muoversi: dobbiamo tuttavia rilevare come nei giorni scorsi siano giunti segnali preoccupanti, che lasciano temere scelte di tutt’altro tenore.
Nella redazione del piano, l’azienda s’impegna a tenere alta l’attenzione sulla responsabilità sociale e sulla parità di genere.