IL PIANO CHE VERRA’
Abbiamo ascoltato con molta attenzione le parole dette dall’Amministratore delegato in occasione della presentazione dei risultati di bilancio a settembre 2018 fatta al sindacato alcuni giorni fa. Riferendosi al futuro piano, l’AD ha parlato “di coniugare la lettura del cambiamento e le azioni da perseguire, di dislocare le lavorazioni dove ci sono le persone, di utilizzare in maniera “sapiente” le consulenze, di assumere giovani anche con specializzazioni per nuovi servizi, di massima attenzione alla clientela, assicurando ampio spazio alla sostenibilità sociale”.
Parole impegnative su cui basare solide prospettive se, alle stesse, seguissero i fatti. Troppo spesso infatti nel passato, nel Gruppo e nel settore, le parole “Piano industriale” si sono tradotte in “lacrime e sangue” con chiusure di filiali, abbandono dei territori, riorganizzazioni con unica finalità l’ossessiva ricerca del massimo profitto nel minore tempo possibile tramite il contenimento dei costi, in particolare quelli del personale.
Dal futuro piano, noi, le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo BPER, ci attendiamo un’attenzione VERA ai territori, alle tante Italie che hanno tempi, modalità, sviluppi e necessità, anche di servizi finanziari, differenti.
Ci attendiamo di poter lavorare con più serenità e non in continua emergenza.
Ci attendiamo un reale convolgimento nelle scelte aziendali, senza limitarsi a ricevere dall’alto ordini e obiettivi sempre più irraggiungibili.
Ci attendiamo che finalmente si facciano i necessari investimenti in tecnologia e innovazione, studiati per offrire servizi sempre più adeguati alla clientela e per favorire e accompagnare la crescita professionale delle colleghe e dei colleghi, superando un modello di organizzazione del lavoro che oggi pare più “contro” che “al servizio” dei lavoratori.
Ci attendiamo un’attenzione reale, e non solo raccontata, alla conciliazione fra tempo di lavoro e vita privata.
Ci attendiamo che vengano valorizzate le tante professionalità presenti (nelle banche, nelle tante società prodotto, in Bperservices e in BPER Credit Management) e che le attività rimangano all’interno del Gruppo.
Ci attendiamo nuovi colleghi che vengano “a darci una mano”, a partite dalla stabilizzazione dei troppi precari ancora presenti, e che portino nuova linfa nelle filiali e negli uffici permettendo a coloro che intravvedono il traguardo della tanta agognata pensione di poterla raggiungere senza che i carichi di lavoro opprimano chi rimane.
Ci attendiamo una formazione adeguata, e non solo formale, alle continue sfide del mercato.
Ci attendiamo di condividere valori più che slogan.
In un contesto finanziario, economico e sociale non semplice, il percorso che il Gruppo BPER ha davanti sarà certamente intenso. Noi, le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo BPER, sapremo accettare meglio le “sfide del cambiamento” se finalizzate a una migliore qualità del lavoro, della vita aziendale e di quella di tutti noi.
Pertanto, in attesa del nuovo piano e dovendoci rassegnare a un ulteriore periodo di “navigazione a vista”, senza una visione complessiva e una chiara e precisa pianificazione, ci attendiamo che almeno si esca dalle nebbie di progetti indefiniti e incerti.
Come abbiamo detto, e come l’Amministratore delegato ha CONDIVISO, il buon andamento della situazione economica e patrimoniale del gruppo è senza dubbio dovuta all’impegno quotidiano di tutte le colleghe e i colleghi. Ci attendiamo perciò, oltre agli apprezzamenti, il giusto riconoscimento economico che consideri il contributo di tutti: non solo per azionisti e management, ma anche per le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo, a partire dalla trattativa sui premi aziendali che dovrà essere svolta nelle aziende entro fine anno.
Segreteria di Coordinamento Sindacale FISAC/CGIL del Gruppo BPER
Modena, 21 novembre 2018