Rsa Torino: L’ORGANIZZAZIONE DELL’INSICUREZZA

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I lavori di restyling della filiale 100 proseguono e, alla riapertura del servizio in data odierna, abbiamo ancora una volta rilevato una serie di gravi inadempimenti delle ditte esterne, quali la mancanza del plexiglass nella postazione di cassa e la reiterata inosservanza delle prescrizioni vigenti in tema di uso dei DPI.
Ciò è avvenuto nonostante la recente lettera di denuncia recapitata dalle scriventi alla direzione di ATNO e nonostante le vigenti e stringenti prescrizioni anti-covid. Tali mancanze denotano un’incapacità ormai consolidata delle funzioni aziendali competenti di svolgere adeguati controlli e verifiche rispetto all’operato delle ditte appaltatrici; come sindacato, siamo, quindi, sempre più spesso chiamati ad intervenire sopperendo alle carenze con l’intento di salvaguardare la salute e sicurezza di colleghe e colleghi.
Nonostante quanto sopra esposto, proprio al sindacato, viene sistematicamente negata dall’azienda qualsiasi prerogativa e diritto in ambito salute e sicurezza; alle legittime istanze sindacali viene regolarmente opposto un assoluto rifiuto al confronto ed al dialogo. L’assoluta indisponibilità a confrontarsi anche in tema di contratti di appalto ci lascia parecchio perplessi e dubbiosi, anche perché la situazione attuale potrebbe far nascere, relativamente al personale delle aziende appaltatrici, legittime ulteriori richieste di informativa in tema di eventuali violazioni di norme contrattuali e collettive, previdenziali, antinfortunistiche.
Inoltre, a nostro avviso, ci sarebbe un ulteriore da sempre disatteso ambito di potenziale intervento sindacale, ovvero quello connesso con il monitoraggio ed il controllo della spesa dei fondi destinati alle ristrutturazioni e/o rimodulazioni di uffici o di intere sedi, dimostratesi, in diversi casi, pressoché fallimentari. In tal senso, i vari stravolgimenti operati negli ultimi anni alla sede di Torino, potrebbero star lì a dimostrare un certo sperpero dissennato di denaro.
Rispetto invece ai lavori di “restyling”, attualmente in corso, ci permettiamo di evidenziare alcuni aspetti che potrebbero rivelarsi disfunzionali:
• La nuova dislocazione delle postazioni di cassa, che renderebbe problematica la gestione deivalori e il necessario raccordo con gli addetti al supporto operativo, con evidenti ricadute in termini di sicurezza e di efficienza.
• Inoltre, la nuova disposizione delle casse a ridosso delle postazioni di titolare e premium, potrebbe far sì che, con eventuali code dei clienti allo sportello, venga meno la necessaria privacy di cui Gestore e clienti debbono poter disporre sempre.

Insomma, sarebbero davvero molti i presupposti per iniziare finalmente un confronto serio sui temi elencati, in modo da convergere su soluzioni condivise.
Per quanto ci riguarda se l’azienda continuerà a perseverare in un atteggiamento di totale chiusura, noi nell’ottica di non venir meno, a nostra volta, ai doveri di tutela delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, ci vedremo costretti a ricorrere all’intervento di autorità terze.

Torino, 27.07.2020

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