CONQUISTE
La pronuncia della Corte Costituzionale del 26 settembre sul jobs act è una vera e propria vittoria per la CGIL che ha promosso la causa su cui la consulta si è così pronunciata:
“illegittimo l’articolo 3, comma 1, del Decreto legislativo n.23/2015 sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, nella parte che determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato”.
Secondo la consulta quest’articolo contrasta con gli articoli 4 e 35 della nostra Costituzione. Una vittoria che a nostro avviso, utilizzando le parole del nostro segretario generale Camusso, “deve riaprire una discussione più complessiva sulle tutele in caso di licenziamento illegittimo per le quali, per la CGIL, è fondamentale il ripristino e l’allargamento della tutela dell’art. 18.” (articolo 18 della legge 300/70 detta ‘Statuto dei Lavoratori’, NdA)
Una vittoria quindi che da ulteriore forza alla volontà di riaprire, come emerge dalle assemblee congressuali, una stagione di conquiste di nuovi diritti, a partire da quelli del lavoro.
Non dimentichiamo pure la necessità di richiedere aumenti salariali, ad incominciare dalla nostra categoria, e la riduzione delle ore lavorate a parità di salario.
Insomma, sono alcune fra le principali richieste che la nostra organizzazione, con l’aiuto del vostro crescente onsenso, intende avanzare; una stagione rivendicativa certamente molto impegnativa che intendiamo affrontare tutti insieme con decisione.