Inform@fisac gennaio 2019

CALCAGNI, AL VIA INDAGINE CON ABI SU SISTEMI INCENTIVANTI
PER VALUTARE PRESSIONI COMMERCIALI

 

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 12 dic – «Siamo a una piccola svolta». Così il segretario generale della Fisac-Cgil, Giuliano Calcagni, in un colloquio con Radiocor commenta l’esito dell’incontro odierno in Abi, che ha dato via libera all’istituzione di una commissione di indagine che valuterà le condizioni di lavoro negli istituti di credito e in particolare la coerenza dei sistemi incentivanti con il protocollo sulle pressioni commerciali.
«Questa commissione ha potere inquirente rispetto ai sistemi incentivanti delle banche, può avocare a sé tutti i modelli incentivanti delle aziende di credito e verificarne la coerenza rispetto al protocollo su pressioni commerciali – spiega Calcagni – che le aziende di credito, molto gelose delle loro cose, siano obbligate a trasferire i loro sistemi  incentivanti a una commissione che poi li userà per un’indagine pubblica mi sembra un elemento di grande civiltà sindacale». I lavori della commissione partiranno il 15 gennaio  e la speranza dei sindacati è quella di poter avere i risultati entro fine giugno. Calcagni, in ogni caso, esprime «moderata soddisfazione» per l’esito dell’incontro in Abi, presidenti il presidente del Casl Salvatore Poloni e le segreterie nazionali sei sindacati guidate dai segretari generali, «anche perché noi da mesi sollecitavamo una presa di coscienza rispetto alle pressioni commerciali indebite  effettuate sui colleghi». Entro 60 giorni, annuncia, si terrà anche «una verifica di carattere politico con il presidente Antonio Patuelli».

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 12 dic – Quello delle pressioni commerciali, ricorda Calcagni, «non è solo un tema sindacale, ma attiene anche alla tutela del risparmio, nel senso che se i colleghi sono incentivati e spinti a vendere prodotti a rischio capitale è evidente che c’è un trasferimento di risorse dai clienti alle aziende». La commissione di indagine, spiega, sarà «terza, da affidare a una struttura pubblica che io immagino un’università di Milano, di Roma, di Napoli, per fare un’indagine di clima in relazione allo stress correlato nei confronti dei lavoratori e capire anche la soddisfazione della clientela». L’intesa raggiunta in Abi non ferma tuttavia le vertenze in corso, in particolare quella nel gruppo UniCredit. «La vertenza UniCredit continua – sottolinea Calcagni – Mi sembra si incontrino domani e dopodomani e verificheranno sia il tema delle pressioni commerciali sia il problema degli  organici». Sullo sfondo, infine, resta il rinnovo del contratto nazionale, in scadenza a fine anno.
«Entro il 30 dicembre dovremo prendere una decisione per vedere come gestire questa scadenza nel prossimo futuro – nota Calcagni – C’è da fare un ragionamento, ferme restando le decorrenze, per vedere come fare senza che ci sia  alcun regalo alle banche».

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